Papàs Raffaele De Angelis, è il nuovo Vescovo della Eparchia di Piana degli Albanesi.
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- 29 ago
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Aggiornamento: 12 set
Alle ore 12.00 del 30 agosto 2025, nella cattedrale di San Nicola di Mira in Lungro, l'Eparca Donato Oliverio ha dato lettura della nota, fino a quel momento riservata "sub segreto pontificio", con cui la Nunziatura Apostolica in Italia, gli comunicava che il Santo Padre ha nominato vescovo dell'Eparchia di Piana degli Albanesi il reverendo Papàs Raffaele De Angelis, al presente parroco di Acquaformosa.
Al nome del nuovo vescovo il silenzio nella cattedrale è stato rotto da un lunghissimo, ininterrotto e fragoroso applauso, pieno di gioia ed affetto, tanto che l'Eparca di Lungro ha dovuto interrompere la lettura della comunicazione, invitando il nominato a presentarsi al pubblico al suo fianco. Gli applausi sono aumentati ancora e si è manifestata la profonda emozione di Papàs de Angelis.
Il nuovo vescovo di Piana degli Albanesi è molto giovane, è nato il 24 ottobre 1979 in Firmo, nel 2006 è stato ordinato presbitero per l'Eparchia di Lungro dal nostro amato Eparca Ercole Lupinacci e dal 2010 è Parroco della Chiesa di San Giovanni Battista in Acquaformosa.
Fonti autorevoli affermano che già nella rosa che poi portò alla nomina del Vescovo Giorgio Demetrio Gallaro, era già emersa la figura di Papàs De Angelis, scartata però proprio per la troppo giovane età. Una discriminante che aveva però portato al soglio Vescovile Giuseppe Perniciaro, nominato il 26 ottobre 1937 primo vescovo dell'Eparchia di Piana degli Albanesi all'età di 30 anni, tanto da essere in quel momento il più giovane vescovo del mondo.
Il Vescovo appena nominato vanta un curriculum di tutto rispetto ad iniziare dal Dottorato in Teologia Morale presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma.
Un vescovo giovane ma con una grande esperienza e sempre in stretto contatto con i giovani ad iniziare dall'incarico di Vicerettore del Seminario Eparchiale in Cosenza. È stato assistente unitario dell'Azione Cattolica e referente per la tutela dei minori. Ha insegnato presso l'Istituto Teologico "San Francesco di Paola" del Pontificio Seminario Regionale a Catanzaro. È stato docente di Teologia Morale Fondamentale presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell'Arcidiocesi di Cosenza. Ha ricoperto il ruolo di Membro del Consiglio Presbiteriale Eparchiale e del Consiglio Presbiteriale Regionale.
Vanta anche una esperienza nel campo gestionale come Economo Eparchiale e Membro del Consiglio Eparchiale per gli Affari economici.
Il vescovo nominato, in tempi brevi, sarà ordinato con la tradizionale chirotonia, nel rispetto della tradizione dovrebbe essere scelta la cattedrale di San Demetrio Megalomartire in Piana degli Albanesi ed in seguito prenderà formalmente possesso dell'Eparchia.

Vescovi ed Amministratori Apostolici della Eparchia di Piana degli Albanesi
L'eparchia di Piana degli Albanesi dal 2023 fino alla nomina odierna, è stata amministrata dal Cardinale Francesco Montenegro, siciliano di Agrigento, che ha preso parte al conclave che ha portato al soglio pontificio Papa Leone XVI.
Don Franco, come ama farsi chiamare, ha condotto per due anni la nostra Eparchia che, per via di equilibri instabili interni, già da tempo strutturati, necessitava senza ulteriori ritardi di un intervento risolutivo e veloce che il nuovo Pontefice non ha tardato a prendere con la nomina del Vescovo De Angelis.
Prima del cardinale Montenegro, nel periodo che va dal 2020 al 2023, è stato Amministratore Apostolico della nostra Eparchia, l'arcivescovo Giorgio Demetrio Gallaro.
L'arcivescovo Gallaro, di questa Eparchia, è stato anche il Vescovo titolare dal 2015 fino al 2020, fino a quando fu nominato da Papa Francesco, Segretario della Congregazione delle chiese Orientali, elevandolo alla dignità di arcivescovo e nominandolo Amministratore Apostolico fino al 2023, quando in questa funzione è stato sostituito proprio dal Cardinale Montenegro.
Dal 2013 al 2015 l'Eparchia di Piana degli Albanesi ha avuto come Amministratore Apostolico il Cardinale Paolo Romeo anche esso siciliano di Acireale. Nominato per sede vacante in seguito alla accettazione di Papa Francesco alla rinuncia da parte dell'Eparca Sotìr Ferrara al governo pastorale dell'Eparchia per sopraggiunti limiti di età.
L'Eparca Ferrara è stato l'unico figlio di Piana degli Albanesi a governare la nostra Eparchia e lo fece dal 15 ottobre 1988 in seguito alla nomina fatta da Papa Giovanni Paolo II.
La calabria è la regione natia del predecessore del Vescovo Ferrara, il compianto e benvoluto Vescovo Ercole Lupinacci nato a San Giorgio Albanese nel 1933 e nominato vescovo di Piana degli Albanesi il 25 marzo 1981 ancora da Papa Giovanni Paolo II. L'Eparca Lupinacci fu poi nominato dallo stesso Papa il 30 novembre 1987 Vescovo di Lungro dove rimase tale fino al 10 agosto 2010 quando il Papa Benedetto XVI accettò la sua rinuncia per sopraggiunti limiti di età.
Il 26 ottobre 1937 segna la data storica nella quale il Papa Pio XI, contestualmente all'erezione dell'Eparchia di Piana degli Albanesi e alla nomina del cardinale Luigi Lavitrano come suo Amministratore Apostolico nominò Giuseppe Perniciaro di Mezzojuso, a soli 30 anni, vescovo titolare di Albania e vescovo ausiliare dell'Eparchia. Come abbiamo gia detto era a soli 30 anni il vescovo più giovane del mondo e rimase Eparca di Piana degli Albanesi fino al 31 maggio 1981 quando rassegno le proprie dimissioni per morire cinque giorni dopo.
Il passato, il futuro e la speranza di unità.
La nomina del Pontefice di un presbitero che, pur non essendo dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, proviene da quella sorella di Lungro e che oltre ad avere una maturata esperienza, a conoscere perfettamente il rito, a parlare la lingua arbëreshe, ha anche una conoscenza diretta della nostra Eparchia, non può che rasserenare chi, in tutti questi anni di incertezza, anelava una speranza e soprattutto la speranza di vedere rifiorire l'Eparchia di Piana degli Albanesi.
Il cardinale Montenegro, a mio avviso, per due anni ha dovuto gestire ed immagino non senza grandi difficoltà, un periodo molto difficile e complicato per la nostra Eparchia in cui si sono manifestate apertamente tensioni nel clero e smarrimento tra i fedeli.
A lui va il mio ringraziamento e la mia riconoscenza personale non solo per il suo impegno ma anche perchè voglio credere che in qualche modo lui abbia contribuito alla nomina di oggi.
Non si può nascondere il fatto che negli ultimi anni l'Eparchia di Piana degli Albanesi ha avuto momenti di poca luce che sono diventati sempre più bui, essendosi incrinati pericolosamente diversi equilibri che fino all'Eparca Ferrara, bene o male si erano mantenuti stabili.
La scelta del suo successore ha determinato ed acuito un periodo di tensioni interne al clero anche per via di diverse sensibilità ed ambizioni.
Questo clima così acceso non è sfuggito a chi doveva prendere la decisione sul successore ed il Vaticano finalmente sciolse la riserva con la nomina ad Eparca di Piana degli Albanesi di Giorgio Demetrio Gallaro, di origini siciliane essendo nato a Pozzallo, che nel 1968 si trasferì a Los Angeles dove completò gli studi teologici per poi essere incardinato nel 1987 nel clero dell'Eparchia di Newton dei Melchiti.
I fedeli di Piana degli Albanesi, che speravano in un Vescovo scelto tra i presbiteri del posto, presero la notizia prima freddamente per poi gioire in quanto finalmente l'Eparchia tornava ad avere una guida.
Questo clima però si guastò presto e purtroppo di fatto non è cambiato per tutto il periodo che ha visto Giorgio Demetrio Gallaro prima come Eparca e poi come Amministratore Apostolico della nostra Eparchia. In questo periodo infatti sono aumentati ed acuiti, con diverse motivazioni, conflitti aperti tra l'Eparchia ed alcuni presbiteri, tra i presbiteri stessi, oltre al fatto che in diverse occasioni gruppi anche numerosi di fedeli hanno manifestato il proprio dissenso, motivato da una forma di latinizzazione introdotta dall'Eparca, oltre al fatto di opporsi alla decisione dell'Eparca, che aveva deciso di spostare alcuni papàs di Piana in altre comunità dell'Eparchia, cosa che ovviamente va precisato era nel suo pieno diritto.
Va registrato che tutti questi episodi che interessano azioni e reazioni del clero e dei fedeli non hanno un precedente in Piana degli Albanesi.
L'Eparchia di Piana degli Albanesi oggi si trova in un momento molto delicato e di crisi, dovuto a diversi fattori sia fisiologici che indotti e forse voluti. Tra questi fattori va segnalata la tendenza crescente del numero sempre più in flessione dei fedeli che per diverse cause non frequentano le chiese, alla gestione interna dell'Eparchia che ha determinato una alta conflittualità tra alcuni presbiteri in modo particolare ed il modo in cui viene percepita la gestione economica che è sempre più lontana dai bisogni della gente, dei fedeli ed alla Eparchia in generale e dando invece, più di una sensazione, che si sia più vicina ad interessi personali o di un gruppo ristretto. C'è stato un periodo in particolare in cui sono proliferate tante cooperative senza alcuna apertura reale alla comunità, senza una valutazione della capacità reale basata su business plan solidi o su manifestazioni di interesse e purtroppo con poca trasparenza, che specialmente in una realtà locale dovrebbe essere la principale caratteristica. Diverse segnalazioni provenienti dalla Calabria e dalla nostra stessa Piana hanno messo nero su bianco tutto questo. Una sorta di cerchio magico di cui secondo loro qualcuno certo beneficia ed ha beneficiato.
Certamente il Vescovo nominato avrà un bel da fare. Dovrà impegnarsi per riportare un equilibrio, una armonia ed una speranza. Non solo all'interno dell'Eparchia ma ancora più importante tra i fedeli ed in generale tra i laici. Tutti necessitiamo che questo Vescovo sia una guida autorevole, sopra le parti e porti unione, pace e speranza.
Il nuovo Eparca avrà molto su cui lavorare dentro la sua Eparchia anche riguardo la tutela dello straordinario ed unico patrimonio monumentale e di quello librario. Dovrà anche riportare il nostro rito e la lingua in una posizione assolutamente primaria come è sempre stato fatto dalla Chiesa Arberëshe e potrà ispirarsi a figure come Padre Giorgio Guzzetta o come tutti i grandi letterati e padri della letteratura che furono proprio presbiteri. Dovrà anche impegnarsi per riportare trasparenza nella Eparchia.
L'elenco sarebbe molto lungo ed anche se so che il nuovo Vescovo è persona determinata non voglio certo caricarlo di responsabilità che evidentemente non gli appartengono considerato lo stato attuale delle cose, ma di cui sarà comunque responsabile quando prenderà possesso della sua Eparchia.
Il nuovo Eparca dovrà fare tante, anzi tantissime cose ma ognuno di noi ha il dovere di stargli vicino e non solo con la preghiera, per chi crede ma con un supporto concreto e continuo, con spirito positivo e con il desiderio e l'ambizione di essere parte di un cambiamento di cui tutti noi dobbiamo, ognuno per la sua parte, impegnarci come protagonisti e non comparse.
In questi anni abbiamo chiesto un Eparca che conoscesse il nostro rito, la nostra lingua e che fosse la nostra guida. Adesso lo abbiamo, finalmente.
Visitpiana ed io personalmente siamo pronti fin da adesso ad essere vicini al nostro nuovo Eparca per supportarlo in ogni azione che possa unire la nostra comunità perchè questo è a mio avviso l'unico percorso da fare.
Essere uniti ed essere comunità, con il nostro Eparca Raffaele De Angelis.
Τον Δεσπότην και Αρχιερέα ημών,Κύριε φύλαττε, εις πολλά έτη Δέσποτα.
ΑΞΙΟΣ - ΑΞΙΟΣ - ΑΞΙΟΣ
Salvatore Vasotti
founder / director

















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