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  strage di portella della ginestra   

Piana degli Albanesi

La Strage di Portella della Ginestra è stata la prima strage di stato della Repubblica. Il nostro obiettivo è quello di tenerne viva la memoria con il progetto portella1947

Questa sezione è attualmente in via di definizione e pertanto abbiamo inserito alcuni contenuti temporanei in attesa di quelli definitivi. Ci scusiamo con i visitatori e vi invitiamo a tornare a visitare presto questa sezione invitandovi a visitare anche quella relativa ai fasci. 

Il memoriale di Portella della Ginestra 

Il Memoriale di Portella della Ginestra (Përmendorja e Purteles së Jinestrës) è una originale sistemazione naturale-monumentale del luogo, situato nella contrada omonima di Piana degli Albanesi. La sistemazione monumentale di Portella della Ginestra è un'opera di land art (arte della terra, del territorio) di cui vi sono altri svariati esempi nel mondo. Il Memoriale è stato progettato e realizzato tra il 1979-1980 da Ettore de Conciliis, pittore e scultore, con la collaborazione del pittore Rocco Falciano e dell'architetto Giorgio Stockel.

L'opera, a carattere non effimero né ideologico, è stata immersa nella natura e nel paesaggio per evitare di chiudere la memoria della strage in un blocco architettonico o in un chiuso gruppo di figure. Andando oltre le sistemazioni monumentali concepite in modo più tradizionale, l'artista ha tentato di imprimere un gigantesco e perenne segno della memoria sul pianoro sassoso di Portella della Ginestra. Un muro a secco fiancheggiato da una tipica trazzera, per una lunghezza di circa 40 metri, taglia la terra, come una ferita, nella direzione degli spari. Tutt'intorno, per un'area di circa un chilometro quadrato, dove vi furono i caduti del 1º maggio 1947, si innalzano grandi massi in pietra locale, alti da 2 a 6 metri, cavati sul posto della pietraia. Uno di essi è il masso di Nicola Barbato, da dove il prestigioso dirigente Arbëreshë dei Fasci Siciliani dei Lavoratori era solito parlare alla sua gente. Altri figurano sinteticamente corpi, facce e forme di animali caduti. In altri due sono rispettivamente incisi i nomi dei caduti e una poesia. Essendo stata una strage che ha colpito una minoranza etno-linguistica, una nuova opera di Ettore de Conciliis prevede un altro grande masso, sempre in pietra locale, con incisa una poesia in lingua albanese. (testo Wikipedia)

La strage raccontata dai testimoni

La strage raccontata dallo storico Francesco Renda 

La strage raccontata nella carta stampata 

Piana degli Albanesi
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