Negli annali della storia di Piana degli Albanesi la data di oggi venerdì 18 ottobre 2024 dovrà essere segnata, in ricordo della visita del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e del presidente della Repubblica Albanese Bajram Begaj.
Questa è la seconda visita congiunta dei presidenti delle due repubbliche e segue quella di San Demetrio Corone il 7 novembre 2018, in occasione del 550° anniversario della morte dell'eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Skanderbeg.
I rapporti tra le due repubbliche ed i propri governi sono storicamente molto stretti ed in questi ultimi anni si stanno rinsaldando sempre di più e le due visite congiunte ne sono una evidente dimostrazione.
Piana degli Albanesi è stata scelta con lo stesso criterio di San Demetrio Corone, essendo il comune più popoloso della comunità Arbëreshë di Sicilia e sede dell'omonima Eparchia.
Quando è iniziata a circolare la notizia della visita del nostro Presidente della Repubblica e del presidente Albanese, fin da subito tra la popolazione si è diffuso un grande sentimento di gioia misto ad un profondo orgoglio, anche se le notizie riguardo la motivazione della visita ed ancora di più sul programma, sono state contraddittorie e frammentarie.
Nei giorni che hanno preceduto la visita Il clima era tenuto vivo anche grazie ad una innumerevole serie di importanti interventi di manutenzione e di pulizia straordinaria che hanno interessato Piana ed una parte del percorso del corteo Presidenziale. In Piana tra le tante cose, sono stati sistemati gli accessi alla biblioteca, si è provveduto grazie agli operai forestali alla cura del verde presso la Residenza Municipale, è stato potenziato l'impianto di illuminazione della statua di Skanderbeg, è stata sistemata tutta l'area del monumento al Milite Ignoto, incluse le panchine che erano in totale stato di abbandono da anni, è stata sistemata la piazzetta antistante il Seminario e soprattutto è stata ripristinata in parte la pavimentazione della piazza, nel passato causa di non poche cadute. Nel territorio di San Giuseppe Jato sono stati rimossi, in una sola volta tutti, i rifiuti vergognosamente abbandonati da anni nei pressi del viadotto S. Antonio e di cui nessuno voleva occuparsi scaricandone la responsabilità sugli altri.
La visita dei Presidenti ha prodotto effetti straordinari e quasi miracolosi avendo risolto in un paio di giorni problemi irrisolti da anni.
Nella mattinata di oggi il corteo presidenziale si è fermato davanti il Santuario di Maria SS. Odigitria ed il Presidente Mattarella, accompagnato dalla figlia, è stato accolto festosamente dai presenti e soprattutto dai bambini e ragazzi delle scuole presenti in Piana degli Albanesi. Con pari entusiasmo è stato accolto il Presidente Begaj accompagnato dalla consorte. In piazza erano presenti molte autorità civili, militari ed accademiche tra cui Il Presidente della Regione, il Sindaco della città metropolitana di Palermo, il Sindaco di Piana degli Albanesi e quelli delle comunità albanofone di Sicilia e una delegazione della Calabria.
Per dovere di cronaca occorre dire che il programma che si è svolto oggi era molto diverso da quello che era stato fatto trapelare a livello locale e che includeva siti che in effetti poi sono stati esclusi pur beneficiando dei lavori di manutenzione come per la Residenza Municipale e la statua di Skanderbeg.
Chi conosce i protocolli legati alla visita del Presidente della Repubblica Italiana, sa bene che nella realtà solo ed esclusivamente l'ufficio del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica ha in capo la gestione di ogni dettaglio relativo ad una visita presidenziale.
Il primo sito visitato è stato il MUSARB , già Museo Civico Nicola Barbato, recentemente riaperto dopo una lunga chiusura. Nel passaggio del corteo in Piazza V. Emanuele il coro dei ragazzi della scuola, magistralmente diretto da Sara Riolo che da anni e con grande impegno sta facendo crescere questa realtà, è stato il protagonista indiscusso di questa accoglienza intonando gli inni ed i canti legati al culto della Madonna Odigitria. Il corteo si è poi diretto verso la cattedrale di San Demetrio Megalomartire dove è stato accolto dall'Amministratore Apostolico S.E. Card. Francesco Montenegro. Terminata la visita della Cattedrale, il corteo presidenziale si è diretto verso il teatro del Seminario dove sono stati rivolti gli indirizzi di saluto alle autorità presenti, una platea delle grandi occasioni.
La sorpresa più grande per tantissimi è stato l'intervento del Chiarissimo Professore Matteo Mandalà della Università di Palermo che nel suo discorso di soli dieci minuti è stato capace di condensare la storia della identità Arbëreshe d'Italia da più di cinque secoli (nel video del professore Mandalà il discorso integrale).
Il Professore Mandalà è stato invitato dal Cerimoniale del Quirinale in piena sintonia con la Presidenza della Repubblica Albanese. Il professore Mandalà, insieme al professore Altimari della Università di Cosenza, è il promotore dell'importante progetto culturale MOTI I MADH elaborato in regime di parternariato internazionale.
Tra gli interventi che si sono succeduti quello più atteso ed apprezzato è stato senza alcun dubbio quello del nostro Presidente della Repubblica che ha esordito salutando in arbëresh ed in albanese.
Un intervento davvero fuori da ogni formalità e pieno di sentimento sincero, di vicinanza e di ammirazione del miracolo culturale degli Arbëreshë e della loro capacità di integrazione e di azione nella cultura, nella politica e nella crescita dell'Italia. Commovente è stato il suo ricordo avvenuto in Roma ove incontrò monsignor Giuseppe Perniciaro Eparca di Piana degli Albanesi e Rosolino Petrotta, medico e politico che tanto contribuì alla crescita culturale degli Arbëreshë. Ha ricordato di averli incontrato più volte e di avere mantenuto sempre un legame vivo con la nostra identità.
Il presidente Mattarella nel suo discorso ha citato più volte il professore Mandalà e più volte ha fatto riferimento alla identità culturale Arbëreshë come un patrimonio da salvaguardare e difendere ed ovviamente le sue parole rappresentano una speranza viva per tutti coloro che desiderano mantenere viva questa identità culturale sempre più minata.
Molti sono stati gli studiosi che hanno apprezzato l'impegno del Presidente ed il suo profondo legame con la identità Arbëreshe come il nostro concittadino professore Francesco Scalora della università di Padova che si augura "nel tempo a venire una gestione più accorta e meno sprovveduta delle politiche culturali promosse a vario titolo in seno alla nostra comunità, soprattutto nei suoi rapporti con i Vicini Balcani".
I Presidenti hanno concluso la loro visita a Piana degli Albanesi con la loro presenza nel Memoriale di Portella della Ginestra per rendere omaggio alle vittime della strage del 1° maggio 1947. In questa occasione il Presidente Mattarella ha incontrato il sopravvissuto Serafino Petta. Erano presenti i familiari delle vittime di Portella della Ginestra, lo storico Francesco Petrotta ed altre associazioni.
Il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella oggi ha segnato la storia della nostra amata Piana degli Albanesi e della identità culturale Arbëreshë come patrimonio comune da difendere, tutelare, valorizzare, mantenere e fare crescere.
E tutti noi abbiamo la responsabilità ed il dovere di farlo.
Salvatore Vasotti
founder / director
VIDEO:
Intervento del Presidente della Repubblica Italiana Prof. Sergio Mattarella *
Intervento del Presidente della Repubblica Italiana Prof. Sergio Mattarella *
Intervento del Prof. Matteo Mandalà - UNIPA *
*I video qui pubblicati sono estratti da video pubblicati dalla Presidenza della Repubblica e reperiti sul web
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