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 massacre of Portella della Ginestra 

Piana degli Albanesi

La strage di Portella della Ginestra si consumò il 1° maggio 1947 nella omonima area che è baricentrica tra i comuni di Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato, nella provincia di Palermo.

Nelle ore immediatamente successive alla strage, gli inquirenti individuarono nel bandito Salvatore Giuliano la vile mano che, insieme alla sua banda e su richiesta della mafia locale, sparò sulla folla che si era riunita a Portella della Ginestra, uccidendo barbaramente undici persone.

Da quella tragica data la strage di Portella della Ginestra da infame atto criminale è diventata uno dei misteri irrisolti dell'Italia in quanto negli anni si aggiunsero rivelazioni e riscontri con dettagli inquietanti sul coinvolgimento di appartenenti alle istituzioni politiche e militari tanto da indicare la Strage di Portella della Ginestra come la prima Strage di Stato.

E' nel 1977 in occasione di una seduta nell'Assemblea Regionale Siciliana che per la prima volta, dopo trenta lunghi anni, la strage di Portella della Ginestra veniva ricordata in modo unitario dalle forze politiche e sociali siciliane.

Per la prima volta le vittime di Portella non furono solo di una parte, della Cgil e dei partiti di sinistra, ma di tutti e come scrisse l'organo del partito comunista l'Unità «i lutti, le tragedie del movimento operaio diventarono i lutti e le tragedie dell'intera nazione». 

A sigillare quella svolta storica furono il comunista Pancrazio De Pasquale, presidente dell'Assemblea Regionale, il democristiano Angelo Bonfiglio, Presidente della Regione e Luciano Lama, segretario generale della CGIL.

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Per un più puntuale approfondimento storico sulla strage di Portella della Ginestra, visitpiana.com vi suggerisce di riferirvi alla bibliografia dello storico Francesco Petrotta che è considerato uno dei massimi esperti sul tema.

Ultime notizie

Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica di Albania Bajram Begaj, hanno visitato il Memoriale di Portella della Ginestra.

Venerdì 18 ottobre 2024 in occasione della visita istituzionale in Piana degli Albanesi il Presidente della Repubblica Italiana con il suo omologo albanese, hanno visitato il Memoriale di Portella della Ginestra ed hanno deposto una corona.

Il Presidente Mattarella si è intrattenuto con il sopravvissuto Serafino Petta ed ha rivolto un saluto ai componenti dell'Associazione dei familiari e dei sopravvissuti della strage di Portella della Ginestra.

Se desiderate scoprire di più su questa visita potete cliccare qui 

The Portella della Ginestra memorial

The Memorial of Portella della Ginestra (Përmendorja and Mesi së Jinestrës) is an original natural-monumental arrangement of the place, located in the homonymous district of Piana degli Albanesi . The monumental arrangement of Portella della Ginestra is a work of land art (art of the land, of the territory) of which there are various other examples in the world. The Memorial was designed and built between 1979 - 1980 by Ettore de Conciliis , painter and sculptor, with the collaboration of the painter Rocco Falciano and the architect Giorgio Stockel.

The work, which is neither ephemeral nor ideological, was immersed in nature and landscape to avoid closing the memory of the massacre in an architectural block or in a closed group of figures. Going beyond the monumental arrangements conceived in a more traditional way, the artist attempted to impress a gigantic and perennial sign of memory on the stony plateau of Portella della Ginestra. A dry wall flanked by a typical trazzera, for a length of about 40 meters, cuts the earth, like a wound, in the direction of the shots. All around, for an area of about one square kilometer, where there were the fallen of 1 May 1947 , there are large local stone boulders, 2 to 6 meters high, quarried on the site of the stony ground. One of them is the Nicola Barbato boulder, from where the prestigious manager Arbëreshë of the Sicilian Fasci dei Lavoratori used to speak to his people. Others briefly figure bodies, faces and shapes of fallen animals. In two others the names of the fallen and a poem are respectively engraved. Having been a massacre that struck an ethno-linguistic minority, a new work by Ettore de Conciliis includes another large boulder, also in local stone, engraved with a poem in Albanian . (Wikipedia text)

The massacre told by the witnesses

The massacre told by the historian Francesco Renda

The massacre told in the printed media

Piana degli Albanesi
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